La parola all'autore: Francesco Costa



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La parola all'autore: Francesco Costa

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Un protagonista buono: Leo; uno speciale potere: mettersi in contatto con chi è vissuto prima di noi; un antagonista: lo scienziato pazzo; un’ambientazione d’eccezione: 6 fra le più belle città italiane.

Questi gli ingredienti della serie Leo, edita da Touring Junior, che con il sesto titolo, Duello finale, conclude la sua saga appassionante.

Chiediamo all’autore, Francesco Costa, di raccontarcela in breve.

1. Come nasce l’idea di Leo e del suo potere tutto particolare?

Pensavo a una serie di romanzi tutta italiana che contaminasse il genere fantasy con un occhio spiritoso e pungente sulla nostra società. Nei libri si accenna alla crisi politica ed economica del nostro Paese, ma vista con gli occhi di un ragazzo di umili origini con le caratteristiche della nostra gente: simpatia, fantasia, intraprendenza, generosità. Un fulmine, che gli cade sulla testa durante una bufera, gli dona lo speciale potere di comunicare con bambini del passato ma, al tempo stesso, esalta le qualità del suo carattere. Diventa così il leader del gruppo di ragazzi, colpiti con lui dal fulmine, che combattono contro il malvagio Cyrus…

2. Perché ogni volume è ambientato in una città diversa e con quale criterio sono state scelte?

Perché abbiamo la fortuna di vivere in un Paese dove ogni città offre spunti straordinari per bellezza e per cultura. L’avventura era un modo per parlare ai ragazzi di questi luoghi meravigliosi che, ciascuno a suo modo, danno carattere ai diversi episodi. Ho scelto le città che conoscevo meglio e che mi sono più care.

  • Pozzuoli evoca la mia infanzia e vanta tesori archeologici come il Tempio di Serapide e un anfiteatro romano di poco più piccolo del Colosseo.
  • Verona è una stupenda città alla quale sono molto affezionato e che è al centro di vari lavori teatrali di William Shakespeare (Giulietta e Romeo, innanzitutto, e Due gentiluomini di Verona).
  • Lecce è il trionfo del barocco, città tutta bianca, di leggendaria bellezza.
  • Milano è il dinamismo, il cosmopolitismo, il regno della moda, dell’editoria, del teatro dell’opera, ed è legata al mio lavoro di scrittore.
  • Roma è la città in cui vivo, una delle più antiche capitali del mondo, e vi ho ambientato una maliziosa satira della nostra vita politica.
  • Firenze, infine, è una delle più incantevoli e preziose città del mondo.
  • Altrettante città sono state sacrificate nella stesura del primo elenco, ma se mai Leo tornasse, nuovi luoghi meravigliosi farebbero da sfondo alle sue avventure.
3. Leo trae forza e aiuto dal contatto che personaggi, celebri o sconosciuti, vissuti nel passato. L’importanza della memoria è uno dei significati di fondo della serie?

Fin da bambino mi chiedevo spesso quali persone, prima di me, avessero frequentato i luoghi in cui mi trovavo: la scuola, la chiesa, le strade di città o le vie di campagna. E con la fantasia andavo a ritroso nel tempo fino alla preistoria nel tentativo di immaginare i volti e i destini di tutte le persone che avevano calcato la terra su cui camminavo io.

Credo che un Paese che perda la memoria del suo passato è come una nave che attraversi il mare di notte senza l’ausilio di una bussola ed è destinata a fare naufragio. Sulla memoria del passato e dei nostri antenati si fonda la nostra identità. E senza identità, non siamo nessuno.