17 marzo 2020 • Letteratura • Classe quarta

ROBERTO CARNERO SPIEGA PERCHÉ LEGGERE GOLDONI
«Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso» afferma Gigi Proietti, l’incredibile attore che tutti conosciamo. Be’, certo il teatro di oggi non sarebbe lo stesso se Carlo Goldoni non avesse messo la sua ironia e il suo ingegno al servizio di questo genere: in che modo, ce lo spiega Roberto Carnero in questo breve video. La modernità di Goldoni traspira da ogni suo personaggio, ma soprattutto dall’acutissima rappresentazione dell’animo umano. Per esempio, come non essere d’accordo con questa affermazione: «Se conoscete che la persona che amate meriti l'amor vostro, disponete l'animo a sofferir qualche cosa»? 

Perché leggere Goldoni. Con Roberto Carnero, autore dei manuali di letteratura Giunti T.V.P. - Treccani from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.


19 marzo 2020 • Letteratura • Classe quarta

GIUSEPPE IANNACCONE SPIEGA CARLO GOLDONI
Se controlli i programmi dei maggiori teatri di prosa di oggi, scoprirai che quasi sempre è presente una commedia di Carlo Goldoni, sia essa La locandiera, La bottega del caffè o Arlecchino servitore di due padroni. Credi che la scelta sia dettata da un certo gusto antiquario o da un doveroso ossequio alla tradizione? In questa “lezione in pillole” Giuseppe Iannaccone ti dimostrerà che i testi del veneziano Goldoni vengono ancora rappresentati perché sono capaci come pochi di dissacrare i vizi e le manie delle persone. Per seguire meglio il discorso, scarica qui il pdf da questo link oppure vai a p. 385 di Vola alta parola 3 o a p. 308 de Il tesoro della letteratura 2. 

Goldoni - I due libri su' quali ho più meditato. Con Giuseppe Iannaccone. from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.











24 marzo 2020 • Letteratura • Classe quarta

GIUSEPPE IANNACCONE SPIEGA PERCHÉ LEGGERE FOSCOLO
Generoso e irascibile. Vanitoso ed esibizionista. Spregiudicato e appassionato. Amante tanto delle donne quanto della libertà. Un uomo che ha vissuto la sua vita nella convinzione che «non esistano errori, ma opportunità per conoscere le cose». Ugo Foscolo è da sempre uno dei personaggi più affascinanti della letteratura, sia per la sua avventurosa biografia sia per i suoi scritti in prosa e in poesia, come spiega il professor Iannaccone in questo breve video; per approfondire, puoi leggere le pagine 58-171 di Vola alta parola 4 o 524-619 del Tesoro della letteratura 2. Ti aspettiamo comunque giovedì alle 12 per la “lezione in pillole” dedicata a uno dei più celebri componimenti della letteratura italiana, Alla sera.

Perché leggere Foscolo. Con Giuseppe Iannaccone. from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

26 marzo 2020 • Letteratura • Classe quarta

GIUSEPPE IANNACCONE SPIEGA UGO FOSCOLO
«… come quando in cielo stelle intorno a una fulgente luna / appaiono, splendidi punti, e l’aria si distende, senza vento: / si stagliano allora tutte le colline e le svettanti rupi / e le valli. E dal cielo di spalanca, indicibile, lo spazio d’aria / e le stelle si vedono tutte, e prova una gran gioia, dentro, il pastore» (Iliade, VIII, vv. 555-559). La fine del giorno, il passaggio dalla luce del sole a quella spettrale della luna e alle stelle inducono da sempre alla riflessione – Omero lo dimostra! –, forse perché ci fanno sentire più soli di fronte agli enigmi del cosmo. Le parole che Ugo Foscolo rivolge Alla sera sono tra le più ispirate della letteratura italiana, come spiega Giuseppe Iannaccone in questa “lezione in pillole”. Puoi scaricare qui il testo della poesia oppure puoi andare a p. 95 di Vola alta parola 4 o a p. 558 de Il tesoro della letteratura 2

Ugo Foscolo, Alla sera. Con Giuseppe Iannaccone. from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

31 marzo 2020 • Letteratura • Classe quarta

ROBERTO CARNERO SPIEGA ALESSANDRO MANZONI 
Tutti conoscono Alessandro Manzoni. E quasi tutti lo definirebbero uno scrittore «cattolico italiano piuttosto tranquillo e conformista». Sbagliato. Questi giorni di obbligata sedentarietà sono proprio il momento giusto per leggere – o rileggere! – I promessi sposi e capire la potenza di un libro che indaga senza paura il rapporto degli uomini con il proprio tempo, che si interroga sul sistema dei valori senza fornire soluzioni consolatorie, che riflette sui condizionamenti, sulle ipocrisie, sulla violenza e sulle ingiustizie che dominano nella società e nel mondo. Vuoi un esempio? Ecco qua: «Que’ prudenti che s’adombrano delle virtù come de’ vizi, predicano sempre che la perfezione sta nel mezzo; e il mezzo lo fissan giusto in quel punto dov’essi sono arrivati, e ci stanno comodi.». Se ancora non basta, ti affidiamo alle parole di Roberto Carnero in questo video, oppure a quelle di Giuseppe Iannaccone per la “lezione in pillole” di giovedì prossimo alla stessa ora. Per approfondire, puoi andare alle pp. 258-413 di Vola alta parola 4 o alle pp. 754-881 del Tesoro della letteratura 2.

Perché leggere Manzoni. Con Roberto Carnero, autore dei manuali di letteratura Giunti T.V.P. - Treccani from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

2 aprile 2020 • Letteratura • Classe quarta

GIUSEPPE IANNACCONE SPIEGA I PROMESSI SPOSI
In alcuni momenti più di altri la letteratura ci parla. E non solo: ci presta le parole per esprimere quei sentimenti che stentano a trovare una strada per uscire. Così è per queste celeberrime pagine dei Promessi sposi, che raccontano i terribili effetti della peste del 1640 e che oggi ci suonano così vicine. «Entrato nella strada, Renzo allungò il passo, cercando di non guardar quegl’ingombri, se non quanto era necessario per iscansarli; quando il suo sguardo s’incontrò in un oggetto singolare di pietà, d’una pietà che invogliava l’animo a contemplarlo; di maniera che si fermò, quasi senza volerlo». Nella “lezione in pillole” di oggi Giuseppe Iannaccone ci mostra la delicatezza, l’empatia, la commozione della penna di Alessandro Manzoni; per seguire meglio, puoi scaricare qui le pagine analizzate nella “lezione in pillole” oppure puoi andare a p. 382 di Vola alta parola 4 o a p. 854 del Tesoro della letteratura 2. 

Alessandro Manzoni, La madre di Cecilia. Con Giuseppe Iannaccone from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

7 aprile 2020 • Letteratura • Classe quarta

ROBERTO CARNERO SPIEGA GIUSEPPE PARINI
Scrive il critico Francesco De Sanctis nella sua fotografia della letteratura settecentesca: «Abbondavano i satirici. Era la moda. […] Tutti mordevano quella vecchia società, per un verso o per l'altro, a frammenti. […] E quando uscì il Mattino, tutti s'inchinarono. Era comparso l'artista». L’artista in questione, che rispondeva al nome di Giuseppe Parini, era un uomo sobrio e riservato, collezionista di orologi, piuttosto pigro e soggetto a frequenti mal di testa, precettore a servizio di una famiglia nobile… Perché, dunque, vale la pena di leggere la sua opera? Perché è capace – come spiega Roberto Carnero – di cogliere «tutti i microscopici movimenti e le minime vibrazioni» (Citati) dell’artificioso mondo aristocratico milanese che lui osserva dalla finestra, e di dissacrarli con intelligenza e ironia, ma senza sconti. Ne è una prova il celebre passo della “vergine cuccia” che Giuseppe Iannaccone spiegherà nella “lezione in pillole” di giovedì prossimo: non perderla! Nell’attesa puoi leggere le pp. 472-543 di Vola alta 3 o le pp. 372-429 del Tesoro della letteratura 2.

Perché leggere Parini. Con Roberto Carnero from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

9 aprile 2020 • Letteratura • Classe quarta

GIUSEPPE IANNOCCONE: GIUSEPPE PARINI, LA VERGINE CUCCIA
Come si rappresenta in maniera efficace la decadenza morale di un’aristocrazia devota solo alla ricchezza e all’immagine? Come si descrive l’universo frivolo e autoreferenziale di un “giovin signore”? Con una feroce invettiva? Parini sceglie un’arma ben più potente: l’ironia. Con quali meccanismi, lo spiega Giuseppe Iannaccone rileggendo questo famosissimo passo del “Giorno”, in cui si deride l’assurda ipersensibilità di una dama, tanto piena di attenzioni e di morbosa empatia per la sua «vergine cuccia» quanto indifferente alla miseria dei suoi servi. Per seguire la lezione, puoi scaricare qui il pdf del testo o puoi andare a p. 515 di Vola alta parola 3 o a p. 408 del Tesoro della letteratura 2.
 

Giuseppe Parini, La vergine cuccia. Con Giuseppe Iannaccone. from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

14 aprile 2020 • Letteratura • Classe quarta

ROBERTO CARNERO SPIEGA PERCHÉ LEGGERE ALFIERI
Perché è l’iniziatore di un teatro nuovo, con un vero e proprio programma di “educazione alla libertà”, contro ogni forma di potere assoluto. Perché ha contribuito a ridefinire il ruolo dell’intellettuale moderno. Per l’inquietudine esistenziale che lo divora e che vede nella parola scritta l’unico miraggio di redenzione. Non sono ancora ragioni sufficienti per leggere le opere di Vittorio Alfieri? Non ti resta che ascoltare il profilo che del poeta traccia Roberto Carnero in questo breve video e leggere le pp. 544-623 di Vola alta parola 3 o le pp. 430-481 del Tesoro della letteratura 2. Per conoscere Alfieri ancora più da vicino, scrutando tra le righe di un sonetto autobiografico, ti aspettiamo alla “lezione in pillole” del prossimo giovedì.

Perché leggere Alfieri. Con Roberto Carnero. from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

16 aprile 2020 • Letteratura • classe quarta

GIUSEPPE IANNACCONE: VITTORIO ALFIERI, SUBLIME SPECCHIO DI VERACI DETTI
«Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli». Quante volte ti è stato ripetuto questo motto per esprimere l’intransigente impegno verso sé stessi, quando si intende conseguire un risultato? È proprio con questa frase che, in una lettera del 1783 indirizzata a un amico poeta, Vittorio Alfieri sottoscrisse il suo fermo impegno di compiere ogni sforzo possibile per diventare un autentico autore tragico. Ma chi era questo personaggio dalla titanica volontà e, parimenti, da un’indomabile passionalità e irrequietezza, che amava viaggi e donne? Lui stesso si racconta nella celebre Vita di Vittorio Alfieri scritta da esso stesso, ma anche nel sonetto che Giuseppe Iannaccone ci presenta nella “lezione in pillole” di oggi: puoi scaricare qui il testo analizzato oppure puoi leggerlo a p. 574 di Vola alta parola 3 o a p. 460 de Il tesoro della letteratura 2.

Vittorio Alfieri, Sublime specchio di veraci detti - Videolezione di Giuseppe Iannaccone from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

21 aprile • Letteratura • Classe quarta

GIUSEPPE IANNACCONE SPIEGA PERCHÉ LEGGERE LEOPARDI
Pessimista, sfortunato, gobbo: sono i tre aggettivi con cui spesso è stato liquidato Giacomo Leopardi. E invece, prima di essere uno dei più straordinari poeti di tutti i tempi, è stato un “giovane favoloso” (per citare il film di Mario Martone del 2014) affamato di vita e di amore, di parole e di carezze, un giovane alimentato da qualcosa che spesso a noi manca: la passione, e il coraggio necessario per inseguirla. Lo annota lui stesso il 1° agosto 1820 sullo Zibaldone: «Sebbene è spento nel mondo il grande e il bello e il vivo, non ne è spenta in noi l’inclinazione. Se è tolto l’ottenere, non è tolto né possibile a togliere il desiderare. Non è spento nei giovani l’ardore che li porta a procacciarsi una vita, a sdegnare la nullità e la monotonia». Parole che non dimostrano affatto i loro 200 anni sulle spalle, vero? Giuseppe Iannaccone presenta questo gigante della letteratura che ci insegna prima di tutto, come ha scritto lo scrittore Alessandro D’Avenia, “l’arte di essere fragili” e appassionati. Per saperne di più, puoi leggere il volumetto Leopardi di Vola alta parola o le pp. 882-1111 del Tesoro della letteratura 2 e seguire la “lezione in pillole” di giovedì prossimo.

Perché leggere Leopardi. Con Giuseppe Iannaccone, autore dei manuali di letteratura Giunti T.V.P. - Treccani from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

23 aprile 2020 • Letteratura • classe quarta

GIUSEPPE IANNACCONE: GIACOMO LEOPARDI, A SILVIA
Teresa Fattorini, figlia di un cocchiere, morta di tisi nel 1818: ecco chi era nelle sue spoglie mortali, la Silvia che Giacomo Leopardi ricorda nel pieno del suo fulgore, mentre «lieta e pensosa» (vale a dire con entusiasmo, ma anche con una certa paura e fragilità) si arrampica sul muro del futuro (“salivi” è anagramma del nome poetico, lo avevi notato?). Come scrive Alessandro D’Avenia, «la giovinezza è l’infinito fatto carne»: la promessa dell’avvenire, però, è spenta da una fine precoce che spazza le illusioni e ci lascia a fare i conti con il dolore. Anche questo è poesia: trovare le parole per dare forma a questo dolore e guardarlo in volto. Giuseppe Iannaccone ci guida nella lettura di questo canto disperato che parla di una fine, ma che al tempo stesso la aggira facendosi immortale. Puoi seguire il testo scaricando qui il pdf oppure andando a p. 120 del volume dedicato a Leopardi di Vola alta parola o a p. 959 del Tesoro della letteratura 2.

Giacomo Leopardi, A Silvia - Videolezione di Giuseppe iannaccone from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.