7 aprile 2020 • Letteratura • Classe quinta

GIUSEPPE IANNACCONE SPIEGA PERCHÉ LEGGERE SVEVO
«Un manifesto della banalità borghese: accidiosa e laboriosa a un tempo, opportunista, comoda, cinica, priva di impennate, di eroismi, di istanti di autentico pathos». Davvero poco lusinghiero il ritratto che uno scrittore di oggi, Alessandro Piperno, fa di Italo Svevo. Eppure questo baffuto signore, all’apparenza gretto e calcolatore, è stato capace, per dirla con Eugenio Montale, di «sondare ben al di là delle parvenze fenomeniche dell'essere, in quella zona sotterranea e oscura della coscienza dove vacillano e si oscurano le evidenze più accertate». In altre parole, è stato uno dei più acuti indagatori dell’animo umano, specie quando questo si rifugia dietro banalità e pregiudizi per camuffare la sua inettitudine: ce lo spiega perfettamente Giuseppe Iannaccone prima nel video di oggi e poi nella “lezione in pillole” di giovedì prossimo. Ma non aspettare tanto: puoi leggere alcuni passi dei suoi tre romanzi alle pp. 126-205 di Vola alta parola 6 o alle pp. 566-629 del Tesoro della letteratura 3.

Perché leggere Svevo. Con Giuseppe Iannaccone from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.


9 aprile 2020 • Letteratura • Classe quinta

GIUSEPPE IANNACCONE: ITALO SVEVO, LA MORTE DEL PADRE
Pochi libri come “La coscienza di Zeno” ci mettono davanti ai meccanismi mentali che scateniamo, più o meno consapevolmente, per mascherare, giustificare, tentare di distruggere la nostra inettitudine. Giuseppe Iannaccone entra nelle pagine di questo romanzo per mostrare in che modo Italo Svevo riesca a rappresentare questi ingranaggi dell’anima: attraverso le pagine di un diario in cui il protagonista sembra tracciare la parabola della sua vita e della sua malattia, ma in cui ogni vicenda – a maggior ragione quelle tragiche, come la morte del padre – viene rielaborata da un inconscio deforma i fatti in un’ottica esclusivamente autoreferenziale. 
Scarica qui il pdf del testo oppure leggilo a p. 173 di Vola alta parola 6 o a p. 606 de Il tesoro della letteratura 3.

Italo Svevo, La morte del padre. Con Giuseppe Iannaccone. from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.







16 aprile 2020 • Letteratura • classe quinta

ROBERTO CARNERO SPIEGA PERCHÉ LEGGERE PIRANDELLO
L’intera opera di Luigi Pirandello ruota attorno a una tanto amara quanto acuta consapevolezza: l’essere umano – diviso tra ciò che vorrebbe essere e ciò che le convenzioni sociali e i pregiudizi gli impongono – non riesce più a trovare la sua identità e vive rinchiuso dentro una maschera, da cui non sa liberarsi. Pirandello, però, ha trovato un’arma nell’umorismo, con cui prima coglie i paradossi e ne sorride, e poi li rielabora scatenando un “sentimento del contrario” molto più profondo e catartico. Roberto Carnero ci presenta oggi questo scrittore, che, da un remoto paesino siciliano, ha traghettato la letteratura italiana nella modernità europea. Non fermarti a questo ritratto narrato: ti invitiamo a leggere le pp. 206-311 di Vola alta parola 6 o le pp. 630-709 del Tesoro della letteratura 3 e a non perdere la “lezione in pillole” di giovedì prossimo su una delle novelle più significative di questo autore.
 

Perché leggere Pirandello. Con Roberto Carnero. from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

16 aprile 2020 • Letteratura • classe quinta

GIUSEPPE IANNACCONE: LUIGI PIRANDELLO, IL TRENO HA FISCHIATO
Quante volte la nostra vita ci appare monotona e grigia? Una noiosa routine che si ripete identica giorno dopo giorno: colazione, scuola, pranzo, compiti, sport, cena per poi ricominciare. Anche Belluca – il protagonista della novella di Luigi Pirandello che Giuseppe Iannaccone legge nella “lezione in pillole” di oggi – lavora a ciclo continuo sommerso dai libri contabili, e a casa ha dodici bocche da sfamare, di cui sette appartengono a monelli e tre a vecchie cieche… Eppure, anche a chi incastrato negli ingranaggi di una piatta quotidianità può capitare di udire il “fischio del treno”, un piccolo strappo nel lenzuolo bianco della supposta “normalità”, e di mettere a soqquadro il proprio modo di vivere. Teniamo gli occhi ben aperti: sarebbe un peccato non cogliere il segnale, così come un peccato perdere questa lettura, che puoi seguire scaricando qui il pdf del testo oppure andando a p. 230 di Vola alta parola 6 o a p. 650 del Tesoro della letteratura 3.

Luigi Pirandello, Il treno ha fischiato - Videolezione di Giuseppe Iannaccone from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.




17 marzo 2020 • Letteratura • Classe quinta

ROBERTO CARNERO SPIEGA PERCHÉ LEGGERE UNGARETTI
«I giorni e le notti / suonano / in questi miei nervi / di arpa. // Vivo di questa gioia / malata di universo / e soffro / di non saperla / accendere / nelle mie / parole». Queste parole sono state scritte 124 anni fa da un soldato in un paesino del Friuli Venezia Giulia, ma ciascuno di noi le sente ancora attualissime e vibranti. Il soldato si chiamava Giuseppe Ungaretti: ce lo presenta in un breve video Roberto Carnero. 

Perché leggere Ungaretti. Con Roberto Carnero, autore dei manuali di letteratura Giunti T.V.P. - Treccani from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

19 marzo 2020 • Letteratura • Classe quinta

GIUSEPPE IANNACCONE: FRATELLI, GIUSEPPE UNGARETTI
Che cosa sono le parole? Suoni che in un attimo si spengono nell’aria. Eppure il loro potere è smisurato. Giuseppe Ungaretti ne svela la portata isolandole in versi brevissimi, lasciandole vibrare in assoli che acquistano potenza proprio nella solitudine delle righe bianche della pagina. Come in questa Fratelli, che il professor Iannaccone ci presenta nella “lezione in pillole” di questo pomeriggio: dieci versi di una potenza inaudita, che racchiudono il senso della solidarietà. Puoi scaricare qui il testo in formato pdf oppure leggerlo a p. 482 di Vola alta parola 6 o a p. 835 de Il tesoro della letteratura 3. 

Ungaretti - Fratelli. Con Giuseppe Iannaccone, autore dei manuali di letteratura Giunti T.V.P. - Treccani from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

24 marzo 2020 • Letteratura • Classe quinta

GIUSEPPE IANNACCONE SPIEGA PERCHÉ LEGGERE MONTALE
«Vedi, in questi silenzi in cui le cose / s’abbandonano e sembrano vicine / a tradire il loro ultimo segreto, / talora ci aspetta / di scoprire uno sbaglio di Natura / il punto morto del mondo, l’anello che non tiene, / il filo da disbrogliare che finalmente ci metta / nel mezzo di una verità» (I limoni). Una poesia fatta di «versi senz’aria» e «parole disseccate» (Momigliano), ridotte all’osso, che affronta la durezza della realtà con occhio cinico e vi trova degli spiragli di salvezza. Non perderti il video con cui Giuseppe Iannaccone presenta uno dei più grandi poeti del Novecento, e soprattutto non perdere l’occasione di leggere i suoi componimenti alle pp. 590-669 di Vola alta parola 6 o alle pp. 920-978 del Tesoro della letteratura 3. Giovedì prossimo, alla stessa ora, la “lezione in pillole” su Spesso il male di vivere ho incontrato. 

Perché leggere Montale. Con Giuseppe Iannaccone. from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

26 marzo 2020 • Letteratura • Classe quinta

GIUSEPPE IANNACCONE: EUGENIO MONTALE, SPESSO IL MALE DI VIVERE HO INCONTRATO
A chi di noi non è capitato di fare i conti con il “male di vivere”, quel sentimento di profonda frustrazione, di impotenza nei confronti della Storia, che ci svuota e ci abbatte? Di certo in questi giorni esso potrebbe bussare alla nostra porta… Anche Montale ci si è confrontato e ha passato in rassegna vari rimedi da opporgli. In fondo, non siamo forse tutti degli “ossi di seppia” trascinati a riva dalla corrente e consumati dal tempo? Giuseppe Iannaccone spiega una poesia amara e stoica, lucida e dolorosa, uno dei capolavori della poesia montaliana: Spesso il male di vivere ho incontrato. Per seguire meglio, puoi scaricare qui il testo in formato pdf oppure leggerlo a p. 642 di Vola alta parola 6 o a p. 958 de Il tesoro della letteratura 3.

Eugenio Montale, Spesso il male di vivere ho incontrato. Con Giuseppe Iannaccone. from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

2 aprile 2020 • Letteratura • Classe quinta

GIUSEPPE IANNACCONE: ITALO CALVINO, LA PISTOLA DEL TEDESCO
«I grandi sono una razza ambigua e traditrice, non hanno quella serietà terribile nei giochi propria dei ragazzi, pure hanno anch’essi i loro giochi, sempre più seri, un gioco dentro l’altro che non si riesce mai a capire qual è il gioco vero». Non è mai facile, per un bambino, avere a che fare con il “mondo dei grandi”. Figurarsi per un orfano che si trova a vivere la lotta partigiana nelle campagne liguri. Giuseppe Iannaccone ci porta oggi nel mondo di Pin e nel suo sguardo che stravolge la percezione delle cose e adatta gli eventi alla propria capacità di comprensione per collocarli nel campo del meraviglioso, in quei “sentieri dei nidi di ragno” che danno il titolo al libro. Per seguire la “lezione in pillole”, puoi scaricare qui il testo in formato pdf oppure leggerlo a p. 986 di Vola alta parola 6 o a p. 1165 de Il tesoro della letteratura 3.

Italo Calvino, La pistola del tedesco. Con Giuseppe Iannaccone. from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

31 marzo 2020 • Letteratura • Classe quinta

ROBERTO CARNERO SPIEGA PERCHÉ LEGGERE ITALO CALVINO
A una classe di studenti di Pesaro che nel 1983 gli chiese perché scrivesse, Italo Calvino rispose così: «Posso dire che scrivo per comunicare, perché la scrittura è il modo in cui riesco a far passare delle cose attraverso di me, delle cose che magari vengono a me dalla cultura che mi circonda, dalla vita, dall’esperienza, dalla letteratura che mi ha preceduto […]. È per questo che scrivo. Per farmi strumento di qualcosa che è certamente più grande di me e che è il modo con cui gli uomini guardano, commentano, giudicano, esprimono il mondo: farlo passare attraverso di me e rimetterlo in circolazione». Ecco perché Calvino indossa i panni del piccolo Pin, e poi quelli di un visconte diviso a metà, e ancora quelli di Cosimo Piovasco di Rondò che sceglie di vivere sugli alberi, o quelli del signor Palomar, o di Qfwfq nelle Cosmicomiche, o di Marco Polo o di uno scrutatore del Cottolengo. Innumerevoli punti di vista per sfidare quel gran labirinto che è il mondo e per raccontarcelo. Roberto Carnero fornisce in questo breve video una chiave di accesso a uno dei più grandi scrittori del Novecento; per saperne di più, leggi le pp. 972-1045 di Vola alta parola 6 o le pp. 1151-1193 del Tesoro della letteratura 3 e non perdere la “lezione in pillole” di Giuseppe Iannaccone, giovedì alla stessa ora, che ti porterà sui Sentieri dei nidi di ragno.

Perché leggere Calvino. Con Roberto Carnero, autore dei manuali di letteratura Giunti T.V.P. - Treccani from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

23 aprile 2020 • Letteratura • classe quinta

GIUSEPPE IANNACCONE: PIER PAOLO PASOLINI, LA MATURAZIONE DEL RICCETTO
Sin dai primi giorni del suo arrivo a Roma, nel 1950, Pasolini resta affascinato dalla vita delle borgate, che gli appare degradata sì, ma autentica, non corrotta dal consumismo borghese. Si lascia ammaliare e commuovere da un gruppo di “ragazzi di vita”, ne osserva i comportamenti e ne segue la formazione, o meglio – come spiega Giuseppe Iannaccone in questa “lezione in pillole” – la “deformazione”. Per esempio Riccetto, che da adolescente non esita a gettarsi nel Tevere per salvare una rondinella e solo pochi anni dopo, alle soglie della maturità, non ha lo stesso slancio genuino e altruista per salvare un compagno che rischia di affogare. Che cosa avresti fatto tu? Puoi seguire il testo scaricando qui il pdf oppure puoi leggerlo a p. 1062 di Vola alta parola 6 o a p. 1029 de Il tesoro della letteratura 3.

Pier Paolo Pasolini, La maturazione del Riccetto - Videolezione di Giuseppe Iannaccone from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.

21 aprile 2020 • Letteratura • classe quinta

ROBERTO CARNERO SPIEGA PERCHÉ LEGGERE PASOLINI
È un essere proeiforme, Pier Paolo Pasolini: come spiega Roberto Carnero, può essere “etichettato” come scrittore, regista, giornalista, critico letterario e cinematografico… Ma tra tutte le definizioni che gli si addicono forse la migliore è quella di poeta, citando le sue stesse parole: «L’uomo tende a addormentarsi nella propria normalità, si dimentica di riflettersi, perde l’abitudine di giudicarsi, non sa più chiedersi chi è. È allora che va creato artificialmente, lo stato di emergenza: a crearlo ci pensano i poeti. I poeti, questi eterni indignati, questi campioni della rabbia intellettuale, della furia filosofica». Un’altra etichetta che gli calza a pennello è quella di “profeta”, non perché predice il futuro come un chiromante, ma perché, come osserva il critico Luca Doninelli, «dice le cose come sono e, quindi, ci aiuta a capire anche come saranno». Non vuoi sapere qualcosa di più sulla “storia sbagliata” (per dirla con De André) di questo acutissimo intellettuale? Devi solo andare alle pp. 1046-1104 di Vola alta parola 6 o alle pp. 1194-1227 del Tesoro della letteratura 3 e mischiarti ai “ragazzi di vita” che Giuseppe Iannaccone presenterà giovedì nella prossima “lezione in pillole”.

Perché leggere Pasolini. Con Roberto Carnero, autore dei manuali di letteratura Giunti T.V.P. - Treccani from Giunti TVP S.r.l on Vimeo.