La “buona scuola” in sei capitoli



La “buona scuola” in sei capitoli

5 Settembre 2014

1 voti

Nuove assunzioni, digitalizzazione, alternanza scuola-lavoro: ecco i punti principali della riforma Renzi-Giannini.

Il Governo ha presentato il “piano educativo” per cambiare la scuola in un ebook, La buona scuola, di sei capitoli. Quali sono e di cosa parlano?

1) “Assumere tutti i docenti di cui la scuola ha bisogno”. Il piano straordinario di assunzione prevede di assumere per l’anno scolastico 2015/2016 150mila docenti (il 90% dei docenti dalle Gae), abolendo così le graduatorie e le supplenze. Il costo previsto per queste assunzioni è di 3 miliardi di euro, con 350 milioni l’anno che potrebbero entrare riducendo efficientemente le supplenze brevi. Un piano di assunzioni così massiccio, infatti, dovrebbe garantire alle scuole “un team stabile di docenti” per coprire cattedre vacanti, tempo pieno e supplenze, dando agli studenti una continuità didattica. Stando alle previsioni, quindi, in cinque anni dovrebbe scomparire la figura del docente supplente.

2) “Le nuove opportunità per tutti i docenti: formazione e carriera nella buona scuola”. Si pone l’accento sulla necessità della formazione obbligatoria dei docenti, usando come formatori gli stessi docenti e prevedendo crediti didattici, formativi e professionali. Per quanto riguarda la carriera, secondo il rapporto “Ogni 3 anni 2 professori su 3 avranno in busta paga 50 euro netti al mese in più grazie a una carriera che premierà qualità del lavoro in classe, formazione e contributo al miglioramento della scuola”, valutati da ogni scuola con dei “Rapporti di Autovalutazione stilati a partire dal 2015”.

3) “La vera autonomia: valutazione, trasparenza, apertura, burocrazia zero”. I dati di ogni scuola (budget, valutazione, progetti finanziati) saranno online e pubblicamente accessibili entro il 2015. Sarà inoltre istituito un registro nazionale dei docenti “per aiutare i presidi a migliorare la propria squadra e l’offerta formativa”. Largo spazio anche alla digitalizzazione, si punta sul BYOD (Bring Your Own Device, cioè “Porta il tuo dispositivo”): “La didattica viene fatta su dispositivi di proprietà degli studenti, e le istituzioni intervengono solo per fornirle a chi non se lo può permettere”.

4) “Ripensare ciò che si impara a scuola”. Le linee guida confermano una necessità: le ore di musica e arte sono fondamentali e vanno fatte fin dalla scuola primaria, da “docenti qualificati magari anche attraverso sinergie tra scuola primaria e scuola secondaria”. Inoltre, si prevedono più ore di educazione fisica nella scuola primaria.

5) “Fondata sul lavoro”. Negli istituti tecnici e professionali sarà potenziata l’alternanza scuola-lavoro, per un totale di circa 200 ore l’anno, passando dagli 11 milioni di euro stanziati nel 2014 a circa 100 milioni di euro. La scuola investirà sui laboratori, soprattutto sul digitale.

6) “Le risorse per la buona scuola, pubbliche e private”. Il piano prevede di “attirare risorse private (singoli cittadini, fondazioni, imprese) attraverso incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche” e risorse pubbliche “che devono essere certe, programmate, stabili nel tempo e monitorate dai cittadini”.

Per saperne di più, guarda il video e leggi il documento.