Persone che leggono per persone che viaggiano. Leopardi, Dickinson, Shakespeare, Prévert in tutte le fermate della metro di Torino



Persone che leggono per persone che viaggiano. Leopardi, Dickinson, Shakespeare, Prévert in tutte le fermate della metro di Torino

6 Gennaio 2017

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Le voci dei poeti risuonano anche nei sotterranei della città. A Torino, fino al 15 aprile, saranno trasmesse via radio in tutte le fermate della metro le voci di 8 persone diverse per età e provenienza che leggono 70 diversi testi di 19 poeti: da Giacomo Leopardi a Edgar Lee Masters, da Emily Dickinson a Federico Garcia Lorca, da Giovanni Pascoli a Jacques Prévert a Emanuel Carnevali.

Il Gruppo GTT dall'Associazione culturale YOWRAS Young Writers & Storytellers li chiama “frammenti a piede libero”: sono 70 poesie di 19 poeti lette da 8 persone diverse per età e provenienza e diffuse via radio nelle stazioni della metropolitana di Torino. L’iniziativa, “Metro Poetry”, durerà fino al 15 aprile 2017. È stata realizzata dal Gruppo GTT con la collaborazione gratuita dei lettori e delle lettrici, di Zipnews.it (un’agenzia di comunicazione), delle case editrici che hanno messo a disposizione i testi (Adelphi, Giunti, Guanda, Newton Compton).

“La zona in cui passeggeri attendono l'arrivo delle vetture diventa il luogo in cui la poesia può essere ascoltata in quel tempo sospeso che sta tra la discesa delle scale e l'inizio del viaggio”, si legge nel comunicato stampa. E sarà questo tempo sospeso, gratuito e aperto, ad accogliere i versi di Federico Garcia Lorca, Emily Dickinson, Giacomo Leopardi, Edgar Allan Poe, Emanuel Carnevali, Edgar Lee Masters, Constantinos Kavafis, Ugo Foscolo, Pablo Neruda, Jacques Prévert, Friedrich Hölderlin, Charles Baudelaire, Giovanni Pascoli, Arthur Rimbaud, William Shakespeare, Rabindranath Tagore, Giosuè Carducci, Walt Whitman, Rudyard Kipling.

Ciascuna poesia è accompagnata non solo dal titolo e dal nome dell’autore, ma anche da quello del suo lettore. Una scelta, spiega Nicoletta Fabrizio, presidente della YOWRAS, “dettata dalla volontà di rendere il meno anonimo possibile l'invito all'ascolto. Non si tratta di voci, si tratta di persone: persone che leggono per persone che viaggiano, le quali, ricordando magari solo un verso di quel brano poetico, possono, se vorranno, cercarne e trovarne la conclusione”.

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