TALIS - OCSE: insegnanti italiani poco valorizzati, ma soddisfatti



TALIS - OCSE: insegnanti italiani poco valorizzati, ma soddisfatti

27 Giugno 2014

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La TALIS (Teaching And Learning International Survey), l’Indagine Internazionale sull'Insegnamento e l'Apprendimento promossa dall’OCSE, fotografa caratteristiche e aspettative degli insegnanti. 

Secondo l’indagine TALIS – OCSE, riferita al 2013, i docenti italiani sono soddisfatti del proprio lavoro: l'87% degli insegnanti italiani di secondaria di I grado ha fiducia nelle proprie capacità di motivare gli studenti disinteressati alle attività scolastiche (contro una media del 70% rilevata negli altri Paesi oggetto dell’indagine) e il 98% ritiene di saper portare gli studenti a credere nelle loro capacità di conseguire buoni risultati (86% media Paesi TALIS). Oltre il 90% apprezza la scuola in cui lavora e l'86,3% dichiara che, tornando indietro, sceglierebbe ancora di fare questo mestiere. La quasi totalità degli insegnanti italiani, ben il 94%, dichiara insomma che nel complesso è soddisfatta del proprio lavoro (91% media Paesi TALIS).

Per contro, l'88% dei nostri docenti ritiene che nella società italiana l'insegnamento non sia valorizzato. Risultati ben diversi rispetto a Paesi come Finlandia, Paesi Bassi, Singapore o Alberta (Canada), dove questa percentuale oscilla fra il 40 e il 68%. Un altro punto critico del nostro Paese è la precarietà: il 18,5% degli insegnanti di scuola primaria e secondaria è precario, con contratti a tempo determinato da un anno scolastico o meno. Questa percentuale è la quarta più alta tra i Paesi membri dell'organizzazione, dopo Romania (25%), Cipro (20,1%) e Finlandia (19,2%), e a pari con il Cile.

L'Italia, infine, è il Paese OCSE con gli insegnanti più anziani, con un'età media di 48,9 anni e oltre il 50% di over 50. Il 39,2% dei docenti di scuola primaria e secondaria ha tra i 50 e i 59 anni, e l'11,1% ne ha 60 o più. Gli under 30 sono appena l'1%, quelli under 40 il 16,7%.