Che cos'è in concreto l'alternanza scuola lavoro?

L’ASL è una metodologia didattica innovativa attraverso la quale è possibile andare oltre la logica della trasmissione di conoscenze disciplinari e della lezione frontale come unica modalità di svolgimento dell’attività didattica.
Oltre a questo l’ASL può essere considerata un’alleanza tra la scuola e la società, uno strumento per tentare di risolvere o quantomeno attenuare il disallineamento tra l’offerta di competenze della scuola e la domanda di competenze che proviene dal multiforme mondo del lavoro. I percorsi degli istituti tecnici e professionali, del resto, già danno ampio spazio alle metodologie finalizzate a sviluppare le competenze degli allievi attraverso la didattica di laboratorio e le esperienze in contesti applicativi, l’analisi e la soluzione di problemi ispirati a situazioni reali, il lavoro per progetti. Oltre a ciò, prevedono un collegamento organico con il mondo del lavoro e delle professioni attraverso stage e tirocini, quali strumenti didattici per l’arricchimento dei percorsi di studio.
L’ASL si basa su periodi di formazione in aula e periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro (tirocini o stage) di senso, cioè coerenti con l’indirizzo di studi, per utilizzare e implementare le conoscenze di base in modo integrato e costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro. L’Alternanza favorisce inoltre le capacità di orientamento, attraverso l’esplorazione diretta del territorio e del mondo produttivo, delle possibilità di sviluppo personale e professionale.
L’ASL ha, pertanto, la duplice finalità di:

  • concorrere al cosiddetto empowerment (crescita individuale) delle competenze attese e riferite al Profilo Educativo Culturale e Professionale dello studente (PECUP);
  • favorire una scelta autentica di prosecuzione degli studi nei percorsi post diploma o d’inserimento nel mondo del lavoro.

L’ASL è, inoltre, uno strumento strategico per “curare” la demotivazione e ridurre la dispersione scolastica, perché genera l’apprendimento a partire dall’esperienza in contesti reali, e grazie a metodi attivi, quali il problem solving, suscita interesse, partecipazione e coinvolgimento.
Del resto, le Indicazioni Nazionali per i licei ricordano che gli obiettivi di apprendimento devono anche essere finalizzati «all’approfondimento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze richieste per l’accesso ai relativi corsi di studio e per l’inserimento nel mondo del lavoro», approfondimento che può essere realizzato anche «nell’ambito dei percorsi di Alternanza scuola-lavoro».
Analogamente, le Linee Guida per gli istituti tecnici e professionali sottolineano: «Con l’Alternanza scuola-lavoro si riconosce un valore formativo equivalente ai percorsi realizzati in azienda e a quelli curricolari svolti nel contesto scolastico. Attraverso la metodologia dell’Alternanza si permettono l’acquisizione, lo sviluppo e l’applicazione di competenze specifiche previste dai profili educativi, culturali e professionali dei diversi corsi di studio».
Il modello dell’Alternanza scuola-lavoro intende, quindi, non solo superare la separazione tra momento formativo e operativo, ma si pone l’obiettivo più alto di accrescere la motivazione allo studio e di guidare i giovani nella scoperta delle vocazioni personali, degli interessi e degli stili di apprendimento individuali, arricchendo la formazione scolastica con l’acquisizione di competenze maturate “sul campo”.
In conclusione, nell’ASL si intrecciano e interagiscono tra loro le innovazioni metodologiche e didattiche – quali l’apprendimento centrato sull’esperienza di laboratorio e in contesti reali –, l’integrazione dei saperi e le finalità orientative.